Investire per una sanità più innovativa e resiliente

Investire per una sanità più innovativa e resiliente

La crisi del Covid e i profondi cambiamenti sociali hanno messo a dura prova il settore sanitario. Le pressioni geopolitiche e le interruzioni della catena di approvvigionamento aggravano tali sfide, così come le questioni legate ai finanziamenti e all’invecchiamento della popolazione mondiale. Per il settore sanitario è giunto il momento di integrare questi molteplici fattori e di reinventarsi per rispondere ai nuovi interrogativi che le nostre società si trovano ad affrontare.

Oltre 750 milioni di infezioni e quasi 7 milioni di morti[1]. Questi due dati ci danno un’idea della portata delle ripercussioni di una crisi che l’OCSE descrive come “la più grande emergenza di salute pubblica da oltre un secolo”[2]. Quale settore può affermare di essere stato più colpito dal Covid del settore sanitario?

Crisi aggravata dalle diverse crisi

In tutto il mondo, la pandemia del Covid-19 ha evidenziato le carenze dei sistemi sanitari, mettendo in luce strumenti inadeguati, finanziamenti insufficienti e impreparazione ad affrontare le grandi minacce sanitarie. In Europa, la crisi è stata ulteriormente aggravata dalle interruzioni delle catene di fornitura. Secondo i dati dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), il 40% dei farmaci venduti nell’Unione europea (UE) è importato e tra il 60% e l’80% dei principi attivi farmaceutici (API) è prodotto al di fuori del continente, principalmente in Cina e India, rispetto al 20% di 30 anni fa[3]. In Francia, secondo l’Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali (ANSM), circa 3.000 molecole sono state interessate da interruzioni della fornitura nell’inverno 2022-2023.

Queste crisi interconnesse hanno avuto un merito: riportare la salute al centro del dibattito, ricordandoci che si tratta di una questione globale che ha un’importanza cruciale per il futuro delle nostre società.

Affrontare le sfide di oggi per il nostro domani

Al di là della recente pandemia globale, l’assistenza sanitaria si trova oggi ad affrontare un profondo cambiamento nel panorama mondiale legato agli enormi cambiamenti demografici, sociali, culturali, economici e ambientali attualmente in atto. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la percentuale di popolazione mondiale di 60 anni e oltre è destinata quasi a raddoppiare tra il 2015 e il 2050, passando dal 12% al 22%[4]. Ciò comporterà nuove sfide per la salute e l’aumento delle malattie legate all’invecchiamento, come le patologie neurodegenerative.

Una tendenza simile è riscontrabile nelle malattie legate ai cambiamenti del nostro stile di vita e della nostra alimentazione. In tutto il mondo più di un miliardo di persone sono obese ed entro il 2025, circa 167 milioni di persone potrebbero avere problemi di salute a causa della loro obesità[5]. Come ricorda l’OMS, l’obesità è causa di malattie come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, l’ipertensione, l’ictus e varie forme di cancro. Inoltre le persone obese hanno una probabilità tre volte più alta di essere ricoverate in ospedale per Covid-19[5]. Questa situazione sta già avendo un impatto sulla salute: nell’agosto 2022, i Centri per il controllo delle malattie degli Stati Uniti hanno dichiarato che l’aspettativa di vita degli americani è diminuita di quasi un anno tra il 2020 e il 2021[6]. Non va inoltre trascurato l’impatto economico. Uno studio pubblicato nel 2022 ha stimato al 2,2% la perdita annuale di PIL mondiale dovuta all’obesità. Si prevede che questa cifra salga al 3,3% entro il 2060[7].

Oltre a questo panorama globale, ci sono tematiche più locali, ma che hanno un impatto sull’erogazione delle cure. Si tratta di questioni decisive come i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti, i ‘deserti medici’ – anche in Europa – e il crescente peso dei sistemi di copertura sanitaria sulle finanze pubbliche.

Nuovi approcci politici alla salute

Di fronte a queste sfide, i governi, le autorità sanitarie e gli organismi internazionali sono d’accordo sulla direzione da seguire: ampliare l’offerta di cure attraverso farmaci e dispositivi medici innovativi, migliorare la prevenzione e la diagnosi e rafforzare i sistemi sanitari. L’attuazione della copertura sanitaria universale (UHC) è prevista dagli Stati membri delle Nazioni Unite per il 2030, come parte degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite[8].

La risposta è principalmente politica. Nell’agosto del 2022, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha promulgato un importante piano di investimenti da 430 miliardi di dollari “Build Back Better” per affrontare le sfide del clima e della salute[9]. Uno degli obiettivi principali del piano è combattere le disuguaglianze nell’accesso alle cure, in particolare riducendo i prezzi dei farmaci.

In Europa, la crisi sanitaria e le sue ripercussioni hanno accelerato gli sforzi per costruire una politica sanitaria comune. Nel 2021, la Commissione europea ha istituito l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA), incaricata di prevenire e rispondere alle crisi sanitarie in modo coordinato all’interno dell’UE. Per la prima volta, un’autorità europea ha effettuato un ordine di vaccini (contro il vaiolo delle scimmie) da distribuire in base alle esigenze degli Stati membri. Il nuovo programma EU4Health 2021-2027 ha stanziato 5,1 miliardi di euro, rispetto ai 450 milioni di euro del programma precedente.

Il tema della salute è entrato di forza nel dibattito politico sull’autonomia strategica dell’Europa. Le soluzioni proposte includono il sostegno all’industria farmaceutica europea come parte di una più ampia politica di reindustrializzazione e reshoring. L’UE ha inoltre fissato obiettivi in termini di innovazione, transizione digitale e biomedicina.

La risposta attraverso l’innovazione

Le recenti crisi hanno rafforzato la convinzione che l’innovazione svolgerà un ruolo decisivo nell’affrontare le sfide sanitarie del 21° secolo. La pandemia ha impresso un’accelerazione alla transizione digitale del settore. Tra tecnologia e sanità, l’healthtech, che comprende biotecnologie, medtech ed e-health, è uno dei grandi vincitori dei trend in corso. I dati lo dimostrano: il valore dell’healthtech europeo è aumentato di oltre sei volte tra il 2016 e il 2021, passando da 8 a 41 miliardi di dollari[10].

Dallo sviluppo di nuovi trattamenti alla creazione di software per la gestione delle strutture sanitarie e al miglioramento dell’assistenza ai pazienti, il mix di innovazione e tecnologia digitale sta influenzando tutti gli aspetti della sanità. Intelligenza artificiale, robot, oggetti connessi, stampa 3D: tutte queste tecnologie stanno giocando un ruolo chiave nel reinventare la medicina e l’assistenza sanitaria. In termini di applicazioni pratiche, negli ultimi anni si è assistito alla nascita di interventi chirurgici assistiti da computer, di protesi intelligenti e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dei big data per migliorare le diagnosi. Queste innovazioni tecnologiche sono accompagnate da un nuovo concetto di assistenza incentrato sul paziente, volto a rendere le persone parte attiva del loro percorso di cura attraverso dispositivi di monitoraggio connessi, robot di assistenza e medicina personalizzata.

Anche la ricerca sta facendo passi da gigante. L’innovazione in questo settore è alla base del successo di molte aziende biotecnologiche che sono riuscite a rinnovare l’approccio terapeutico in campi diversi come l’oncologia, l’immunoterapia, la salute mentale, l’editing del genoma e il trattamento di malattie rare. In questo settore, l’Europa è uno dei principali attori a livello globale, con, ad esempio, 40 000 brevetti biotecnologici depositati tra il 2015 e il 2021, dopo agli Stati Uniti ma davanti alla Cina[11]. Una di queste aziende biotecnologiche, la tedesca BioNTech, si è guadagnata una fama mondiale grazie allo sviluppo di un vaccino contro il Covid-19.

Il ruolo del settore privato

L’esempio di BioNTech, che ha unito le forze con il gigante farmaceutico Pfizer per commercializzare il suo vaccino, è indicativo di una delle difficoltà principali del settore sanitario: i finanziamenti. L’assistenza sanitaria richiede ingenti investimenti a lungo termine, il che potrebbe essere un deterrente per chi spera di ottenere risultati o profitti nel breve termine. Gli effetti tangibili di una campagna di prevenzione o vaccinazione possono manifestarsi dopo diversi anni o addirittura decenni. Anche nel campo dell’innovazione, lo sviluppo, la sperimentazione e l’approvazione di una nuova terapia o di un dispositivo medico per il lancio sul mercato possono richiedere oltre un decennio e richiedono investimenti significativi.

La portata e la complessità multifattoriale delle sfide legate alla salute rendono essenziale una migliore integrazione dei vari attori pubblici e privati, che possono essere coinvolti sia a monte, durante la fase di ricerca, sia a valle, fornendo alle aziende del settore le risorse necessarie per innovare. L’esempio del settore healthtech francese, molto dinamico e promettente, illustra questo ruolo cruciale dei finanziamenti privati. In un contesto finanziario complesso, il settore è riuscito a raccogliere oltre 2,6 miliardi di euro nel 2022, con un aumento del 14% rispetto al 2021[12]. Risultati come questi fanno sperare nell’emergere di un nuovo volto del settore sanitario, sempre più innovativo e resiliente.

Note —
[1] https://covid19.who.int
[2] https://www.oecd.org/coronavirus/policy-responses/investing-in-health-systems-to-protect-society-and-boost-the-economy-priority-investments-and-order-of-magnitude-cost-estimates-abridged-version–94ba313a/
[3]  https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-09-17_EN.html
[4] https://www.who.int/fr/news-room/fact-sheets/detail/ageing-and-health
[5] https://www.who.int/news/item/04-03-2022-world-obesity-day-2022-accelerating-action-to-stop-obesity
[7] https://www.lemonde.fr/planete/article/2022/10/23/aux-etats-unis-une-baisse-effrayante-de-l-esperance-de-vie_6147000_3244.html
[8] Economic impacts of overweight and obesity: current and future estimates for 161 countries: https://gh.bmj.com/content/7/9/e009773
[9] https://www.who.int/fr/news-room/fact-sheets/detail/universal-health-coverage-(uhc)
[10] https://www.whitehouse.gov/build-back-better/
[11] https://sifted.eu/articles/healthtech-startups-europe-2021/
[12] https://www.mckinsey.com/industries/life-sciences/our-insights/how-the-european-biotech-sector-can-navigate-turbulent-times
[13] https://www.ey.com/fr_fr/life-sciences/la-healthtech-francaise-fait-fi-de-la-morosite-ambiante

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