Gli oceani, un elemento essenziale ma fragile della vita sul pianeta Terra

Gli oceani, un elemento essenziale ma fragile della vita sul pianeta Terra

Se è ben noto a tutti che l’acqua è stata un elemento essenziale per far emergere la vita sulla Terra, non c’è dubbio che essa oggi svolga un ruolo altrettanto importante nel mantenerla in essere. In altre parole, gli oceani, che coprono il 71% della superficie terrestre e racchiudono il 97% delle sue risorse idriche, sono un fattore determinante per l’ambiente. Dal clima agli ecosistemi, dal cibo ai trasporti, gli oceani sono il punto centrale di una serie di sfide vitali che il pianeta dovrà affrontare nei prossimi decenni.

La quinta edizione dell’One Planet Summit, sostenuta dalle Nazioni Unite, si è tenuta a Brest (Francia) nel febbraio di quest’anno, ed è stata interamente dedicata agli oceani. La scelta del tema ha voluto mandare un segnale forte, ma non è stata certo una sorpresa per gli esperti del settore. Nel 2015, l’ONU ha fissato la conservazione degli “oceani, dei mari e delle risorse marine” come il 14 º obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG), e da allora, l’importanza di questi temi è sempre cresciuta. Determinata a fare della loro protezione una priorità, l’ONU ha dichiarato che il periodo 2021-2030 sarà “un decennio di scienza degli oceani per lo sviluppo sostenibile”.

Evidentemente, i campanelli d’allarme sono diventati sempre più forti nel tempo. Dall’inizio della Rivoluzione Industriale, l’inquinamento delle acque ha portato a un aumento di tre volte dell’acidità degli oceani, un fenomeno che ha cambiato la vita degli ecosistemi marini. È ancora più evidente il fatto che ogni anno tra le 4,8 e 12,7 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, la Ellen MacArthur Foundation stima che gli oceani potrebbero contenere più plastica che pesci entro il 20501. Si stima che già il 94% degli uccelli marini del nord abbia della plastica nello stomaco2. Nel frattempo, dopo un anno record per l’aumento delle temperature oceaniche nel 20213, la combinazione tra lo scioglimento dei ghiacci, che si sta verificando dalla Groenlandia all’Antartico, e l’aumento termico dell’acqua degli oceani, ha portato ad un costante aumento del livello del mare.

Un organo vitale per il pianeta Terra

La sfida è letteralmente tra la vita o la morte. Gli oceani sono la fonte della vita sulla Terra, infatti, forniscono più della metà dell’ossigeno che respiriamo. Siamo più dipendenti dal fitoplancton – i minuscoli organismi vegetali invisibili ad occhio nudo che vivono sospesi sulla superficie oceanica4 – che dalla foresta amazzonica. Il fitoplancton produce ossigeno, parte del quale viene rilasciato nell’acqua – aiutando le creature marine a respirare – e il resto viene disperso nell’atmosfera. Il problema è che la capacità di farlo dipende dalla temperatura dell’acqua5 – che è già aumentata di 0,76° C nell’ultimo secolo6. Di conseguenza, gli oceani hanno perso il 2% del loro contenuto di ossigeno negli ultimi 50 anni7.

Gli oceani sono anche uno dei nostri principali alleati nella lotta al cambiamento climatico, poiché assorbono tra il 20% e il 30% delle nostre emissioni di CO2, insieme al 90% del riscaldamento atmosferico causato dai gas serra. Se diventano più caldi, più salati e più acidi, perdono anche questa capacità di assorbire la CO2. La capacità dell’Oceano Meridionale di assorbire il carbonio è ora ritenuta essere solo un decimo delle stime precedenti8. Lo scioglimento dei ghiacciai è un’ulteriore fonte di preoccupazione, infatti la loro capacità di riflettere la luce solare è un altro fattore fondamentale per il nostro clima. Dal 1956, sono andate perdute oltre 25 gigatonnellate di ghiaccio, di cui la metà è scomparsa negli ultimi 15 anni9. Nel frattempo, la superficie di ghiaccio “pack” si è ridotta del 96% negli ultimi 35 anni10. Grazie alla loro capacità di riflettere i raggi dal suolo, anche i ghiacciai danno un importante contributo al nostro clima.

Un ruolo cruciale nella vita umana e nell’economia globale

Tutti questi pericoli hanno un effetto diretto sugli esseri umani. Attualmente, metà della popolazione mondiale vive entro 100 chilometri dalla costa. Il rapporto IPCC del settembre 201911 indica che il livello del mare potrebbe salire da 1,1 a 2 metri nei prossimi decenni – e questo senza includere un altro fenomeno legato al riscaldamento globale: l’aumento previsto della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi, tempeste e tsunami.

Un altro problema è la pesca intensiva. Nel 2018, il consumo mondiale di pesce ha raggiunto i 20,5 chili a persona all’anno, secondo il rapporto annuale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Nel 1960, la popolazione mondiale (3 miliardi di persone all’epoca) consumava meno di 10 chili pro capite all’anno. La pesca intensiva sconvolge l’equilibrio degli ecosistemi e degrada i fondali marini e l’esaurimento di tali risorse potrebbe avere gravi ripercussioni sull’economia globale.

Pesca, acquicoltura, turismo costiero e marino, attività di ricerca… circa 350 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo dipendono dalla cosiddetta “economia blu”. Nel 2016, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico12 (OCSE) ha stimato che questo settore ha contribuito per 1.500 mld di dollari dell’economia globale – una cifra che dovrebbe raddoppiare entro il 2030. Vale anche la pena ricordare che il 90% del commercio mondiale è effettuato via mare e che una nave cargo13 emette 100 volte meno gas serra di un aereo. Inoltre, si stanno ora introducendo le prime navi da carico a vela.

Visti da una prospettiva economica ancora più ampia, combinando aree come la pesca, i trasporti e il turismo, i mari e gli oceani del mondo contengono risorse per 24.000 mld di dollari  e creano 2.500 mld di dollari di risorse all’anno: il 32% attraverso la produzione indiretta (turismo, attività costiere), il 29% con la produzione diretta (pesce, alghe, barriere coralline, attività sui fondali marini e foreste di mangrovie), il 22% con il trasporto marittimo e il 17% attraverso il loro impatto ecologico14.

Infine, un ultimo elemento chiave accomuna tutti questi problemi: gli oceani sono anche una fonte di energia, che è destinata a crescere esponenzialmente nei prossimi decenni. Il potenziale dei parchi eolici offshore è molto più alto di quello dei parchi onshore. Un rapporto del 2019 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) stima che il potenziale offshore sia di 420.000 TWh all’anno – una cifra 18 volte superiore alla domanda globale di energia elettrica. In Europa, leader nel settore, il potenziale per l’energia offshore supera i 33.000 TWh, mentre la domanda di energia elettrica è inferiore ai 3.000 TWh.

Peraltro, il potenziale energetico degli oceani va ben oltre l’energia eolica. Molte tecnologie sono attualmente in fase di sviluppo per produrre energia sostenibile utilizzando diversi aspetti degli oceani (come onde, maree, correnti e livelli di salinità). Le turbine idrauliche, gli sbarramenti, le installazioni per il moto ondoso e le centrali mareomotrici sono tutte opportunità promettenti. Come vittime del cambiamento climatico e allo stesso tempo fonte di soluzioni al problema, gli oceani sono sempre più al centro della sfida ambientale.

Note —
1. https://www.europarl.europa.eu/news/fr/headlines/society/20181005STO15110/pollution-marine-donnees-consequences-et-nouvelles-regles-europeennes
2. https://www.agenda-2030.fr/17-objectifs-de-developpement-durable/article/odd14-conserver-et-exploiter-de-maniere-durable-les-oceans-les-mers-et-les
3. https://www.noaa.gov/news/2021-was-worlds-6th-warmest-year-on-record
4. https://www.especes-menacees.fr/le-saviez-vous/oceans-produisent-plus-oxygene-que-forets/
5. https://link.springer.com/article/10.1007/s11538-015-0126-0
6. https://www.ncdc.noaa.gov/cag/global/time-series/globe/ocean/ytd/12/1880-2021
7. https://www.science.org/doi/10.1126/science.aam7240
8. https://www.novethic.fr/actualite/environnement/eau/isr-rse/rapport-du-giec-sur-les-oceans-le-monde-est-deja-entre-dans-un-cercle-vicieux-infernal-147733.html
9. https://www.lesechos.fr/monde/enjeux-internationaux/cop26-12-graphiques-pour-comprendre-les-consequences-du-rechauffement-climatique-1359295
10. https://www.francetvinfo.fr/meteo/climat/climat-la-banquise-a-perdu-96-de-sa-surface-en-35-ans_3620835.html
11. https://www.ipcc.ch/site/assets/uploads/sites/2/2019/06/SR15_Full_Report_High_Res.pdf
12. https://www.oecd.org/publications/the-ocean-economy-in-2030-9789264251724-en.htm
13. https://www.francetvinfo.fr/monde/environnement/environnement-des-cargos-a-voile-pour-limiter-les-emissions-de-carbone-generees-par-le-transport-maritime_4841231.html
14. https://www.oecd.org/publications/the-ocean-economy-in-2030-9789264251724-en.htm

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