Alghe: per un futuro più verde

Alghe: per un futuro più verde

«Alcune alghe sono le uniche pietanze degne della tavola di un re» scriveva Sze Teu nel VII secolo A.C. Nel 2021, le alghe continuano a occupare un posto d’onore a tavola, soprattutto in Asia, anche se sembrano ancora mancare dalle pietanze europee, in particolare a causa di un’immagine negativa associata alle spiagge coperte dai residui verdi lasciati dalle maree. Ma le alghe marine hanno molto di più da offrire: si stanno gradualmente affermando attraverso nuovi usi e processi innovativi.

Le alghe marine presentano una grande varietà di categorie e forme: microalghe, costituite da un piccolo numero di cellule, e macroalghe come la Laminaria. Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), circa 221 specie di alghe hanno un valore commerciale, anche se solo dieci possono essere coltivate in modo intensivo. Tuttavia, non tutte queste alghe sono commestibili. In Francia, il CEVA (Centro per lo studio e la valorizzazione delle alghe) ha classificato come commestibili 25 varietà di alghe.

Le alghe marine presentano numerosi vantaggi in termini di alimentazione per l’uomo: sono ricche di nutrienti essenziali per la nostra salute, come lo iodio, importante per il buon funzionamento delle ghiandole tiroidee, i fluoruri, necessari alla salute orale, e il manganese, essenziale per la formazione ossea e la produzione di insulina. Anche se sono ancora una rarità nei nostri piatti, è possibile trovarle sul menu di alcuni ristoranti o in vendita come ingrediente in alcuni prodotti della grande distribuizione. Per esempio, Odontella sta sviluppando un sostituto vegetale del salmone a base di alghe. E le alghe si possono trovare in tutte le tipologie di prodotti alimentari tra cui cracker, pasta e tè. Inoltre, le alghe sono molto presenti nei processi di produzione agroalimentare e cosmetica per le loro proprietà funzionali. È il caso degli idrocolloidi, dei carrageneni o ancora dell’alginato che sono ampiamente utilizzati per le loro proprietà gelificanti o addensanti. È così che ritroviamo la carragenina nei nostri cordon bleu!

Le alghe, o i loro estratti, trovano applicazioni anche come integratori alimentari o nel campo della nutraceutica. Al di là della ormai famosa Spirulina, molti altri ingredienti provenienti dalle alghe sono in fase di sviluppo. Diversi oli a base di alghe, come l’olio di Schizochytrium, sono presenti sul mercato; questi sono particolarmente ricchi di acido docosaesaenoico omega-3 (DHA). Nell’ambito della salute umana, inoltre, le alghe sono utilizzate come antiossidanti, spesso insieme a trattamenti medici curativi.

Le alghe sono utilizzate anche negli alimenti per animali e piante. Infatti alcune alghe hanno la caratteristica di diminuire il metano rilasciato dagli animali d’allevamento. Si pensa inoltre che stimolino la risposta immunitaria negli animali, limitando così l’uso di vaccini e antibiotici. Questa è la logica alla base della decisione della società LLDC Algae di sviluppare un integratore alimentare a base di clorella per l’industria suinicola. L’azienda sostiene che l’integratore, chiamato Greenfeed Chlorella, aumenterebbe la salute degli animali. Per quanto riguarda la vegetazione, le alghe possono svolgere un ruolo di biostimolazione. Le alghe sono state a lungo utilizzate per fertilizzare i campi, in particolare in Bretagna; infatti, sono ricche di ormoni vegetali come le citochine. Esse presentano dunque numerosi benefici per migliorare la salute delle piante e stimolarne la crescita. Il gruppo bretone Olmix ha scelto di percorrere questa strada.

Infine, le alghe marine possono essere utilizzate come biomassa in vari processi industriali e chimici, ad esempio nella produzione di biocarburanti. L’idea di produrre bioplastiche a partire da questa biomassa viene esplorata come un’alternativa ecologica alla plastica tradizionale. Ad esempio, l’azienda Algopack di Saint-Malo produce granuli di plastica a partire dalle alghe marine.

Sarà quindi grazie al loro ampio ventaglio di applicazioni che le alghe potranno diventare una risorsa chiave per una rivoluzione industriale più verde. Le alghe sono una risorsa abbondante e non inquinante, che non richiede né acqua, né fertilizzanti, né pesticidi.

— Malo Le Den e Arnaud Rey, Studi economici, Gruppo Crédit Agricole

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